di Maurizio Schoepflin, <Toscana Oggi>, 4 gennaio 2004.
La psicologia ha ucciso l'anima, la mistica può farla risorgere.
Ridotta all'osso, questa è la tesi sostenuta da Marco Vannini nel suo ultimo denso e impegnativo lavoro intitolato “La morte dell'anima” (Casa Editrice Le Lettere, pagine 330, euro 20).
La psicologia ha ucciso l'anima, riducendola a povera psiche: «La scomparsa del “fondo” dell'anima - scrive Vannini - e la sua riduzione alle “potenze” ha portato di fatto alla negazione dell'essenza umana, risolta nell'insieme dei rapporti sociali in cui l'uomo è inserito storicamente».
Di qui, anche la scomparsa del concetto di salvezza dell'anima, strattato per far posto a quello di salute: ma - afferma l'autore - la vera salus, che è insieme salvezza e salute è «riconoscersi spirito nello Spirito». L’antica e gloriosa cura d'anime si è frammentata in mille psicologie in perenne conflitto tra loro e incapaci di proporre un'immagine solidamente unitaria dell'uomo interiore. Nessuno sa o vuole più parlarci di quella salus che è nello stesso tempo beatitudo.