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Conosci te stesso e conoscerai te stesso e Dio
All'esortazione del Dio in Delfi, primo dovere-diritto dell'uomo, risponde la mistica, da Meister Eckhart: “Chi vuole penetrare nel fondo di Dio, in ciò che ha di più intimo, deve prima penetrare nel suo fondo proprio, in ciò che esso ha di più intimo. In effetti nessuno può conoscere Dio, se prima non conosce se stesso”, a san Giovanni della Croce: “La conoscenza di se stessi, dal cui fondamento nasce la conoscenza di Dio”, ad Henri Le Saux: “Il primo compito dell'uomo è rientrare all'interno e incontrare se stesso. Chi non ha incontrato se stesso, come potrà incontrare Dio? Non si incontra il Sé indipendentemente da Dio. Non si incontra Dio indipendentemente dal Sé”.
La mistica è la filosofia, la vera prosecuzione della filosofia classica (si veda Mistica e filosofia). Un genere di vita, con cui si raggiunge la conoscenza di se stessi (si veda Storia della mistica occidentale).
Il metodo della filosofia è il medesimo della fede, ovvero il distacco (si veda Dialettica della fede). Toglier via il superficiale, l'accidentale, fare il vuoto ed eliminare le menzogne, comprese le menzogne religiose (si veda Prego Dio che mi liberi da Dio. La religione come verità e come menzogna).
La prima menzogna, che tutte le genera, è quella dell'io, della persona, dell'introvabile ego della psiche (si veda La morte dell'anima. Dalla mistica alla psicologia). L'illusione dell'ego è un prodotto dell'amore di sé, radice di ogni male. Perciò l'insegnamento evangelico è abrenuntiare se ipsum, togliere il falso se stesso e scoprire il vero io - non più l'egoità particolare, ma l'universale spirito: “Questo tu sei” insegna la Chandogya Upanishad, e Santa Caterina da Genova: “Il mio io è Dio, e non v'è altro io”.
Solo nell'universale dello spirito sono libertà e beatitudine: “Gioia perfetta che esclude il sentimento stesso della gioia, perché nell'anima non resta alcun angolo disponibile per dire <io>”; “Dire <io sono libero> è una contraddizione, perché a dire <io> è ciò che non è libero in me”, scrive Simone Weil.
Le Upanishad, il vangelo, la mistica, hanno un unico insegnamento (si veda La mistica delle grandi religioni). Conducono all'Uno, alla non-dualità, alla non alterità dell'essere: Aham asmi; ego sum.
Il vangelo non ha niente che vedere con la mitologia biblica - falsità nate per creare una comunità, religione dell'alterità di Dio - con la teologia paolina della redenzione, o comunque con le teologie, frutto dell'immaginazione. Il vangelo non è una mitologia, ma una Religione della ragione (vedi) non un illusorio sapere, ma un essere.
La stessa fede cristiana esige perciò una profonda riforma (si veda Tesi per una riforma religiosa). Si deve comprendere, all'interno stesso del cristianesimo storico, cosa sia l'essenziale, ed andare così verso una religione universale, in certo modo Oltre il cristianesimo.
Novità in libreria
Una santità geniale, Simone Weil in dialogo con san Francesco, Le Lettere, Firenze 2024, pp. 192, € 18 - ISBN: 9788893664790
Oggi non è sufficiente essere santo: è necessaria la santità che il momento presente esige, una santità nuova, anch’essa senza precedenti […] Un nuovo tipo di santità è qualcosa che scaturisce d’improvviso, una invenzione […] Esige più genio di quanto sia occorso ad Archimede per inventare la meccanica e la fisica: una santità nuova è un’invenzione più prodigiosa […] Il mondo ha bisogno di santi che abbiano genio come una città dove infierisce la peste ha bisogno di medici.
Simone Weil
Conosci te stesso e conoscerai te stesso e Dio, Le Lettere, Firenze 2024, pp. 156, € 16 - ISBN: 9788893664691
«Conosci te stesso» era l'invito dell'Apollo Delfico, che ha innervato tutta la filosofia greca, ben consapevole che ogni conoscenza è vana senza questa, fondamentale. Percorrendo con coraggio e onestà la via del distacco, la filosofia - "esercizio di morte" come la definisce Platone - giunse così alla scoperta della luce che sempre risplende, non alla superficie, ma nelle profondità dell'anima.
È proseguendo coerentemente su questa via che la mistica cristiana, obbedendo al precetto evangelico a rinunciare a sé stessi, completò l'invito delfico aggiungendovi: «e conoscerai te stesso e Dio». Anche se nomina non sunt res, niente infatti si addice meglio che il nome di Dio alla luce che esperimentiamo nell"'uomo interiore", essenza dell'anima nostra, quando essa ha fatto il vuoto di ogni accidentale elemento egoico.
François de Fénelon - La vita interiore, a cura di Marco Vannini, Le Lettere, Firenze, 2024, pagine 222, euro 21,00.
ISBN 9788893664530
«L’anima trasformata è unita a Dio senza mediazione, in quanto ama lui solo senza alcuna mediazione di motivo interessato, lo contempla senza immagine sensibile né operazione discorsiva, mette in pratica i suoi precetti e consigli senza un qualche accomodamento di formule.
La trasformazione, o unione essenziale senza mediazione, non è altro che la semplice realtà di questo amore senza interesse proprio».
Al culmine di quella disputa sul quietismo che lo vide opposto a Bossuet e che rappresenta una delle pagine cruciali della storia della Chiesa nonché dell’intera vicenda culturale dell’Occidente, Fénelon scrive nel 1696 una Spiegazione delle massime dei santi sulla vita interiore, vera e propria apologia della mistica e, per unanime giudizio, preziosa espressione della letteratura spirituale del tempo.
Meister Eckhart, La luce dell’anima, Lorenzo de' Medici Press, Firenze 2024, euro 15,00
La luce è la realtà più profonda e più vera dell’essere umano, sempre accesa nel fondo dell’anima, anche se ricoperta e oscurata dal complesso dello psichismo inferiore, ovvero dalle volizioni di ogni tipo – desideri, paure, speranze, ecc. –, per cui solo un completo distacco la fa emergere e risplendere nella nostra vita.
La luce dell’anima non è altro che la luce eterna di Dio, giacché anima e Dio sono la stessa cosa: questo il messaggio, tanto inaudito quanto beatificante, che ci giunge da Meister Eckhart – il frate domenicano tedesco, contemporaneo di Dante, nel quale concordemente si riconosce il massimo mistico cristiano.
Sulla religione vera. Rileggere Agostino, Lindau, Torino 2023, pp. 184, € 18
Questo libro riprende esplicitamente anche nel titolo il De vera religione di Agostino, con le sue due tesi essenziali. La prima è che da sempre all’interno dell’uomo abita la Verità – luce visibile non con gli occhi del corpo, ma con quelli della mente, oltre lo spazio e il tempo. La seconda è che fede cristiana e filosofia sono la medesima cosa, in quanto l’appello evangelico alla sequela di Cristo con la rinuncia a sé stessi coincide con la filosofia, nel suo senso originario di distacco, «esercizio di morte», come la definisce Platone, e come fu ben chiaro ai primi Padri della Chiesa.
Niccolò Cusano: La pace della fede, Lorenzo de' Medici Press, Firenze 2023, euro 14,00
Nel 1453, subito dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi, mentre i più progettavano una nuova crociata, Niccolò Cusano scrisse il De pace fidei. In esso si immagina un Concilio tenuto in cielo tra i filosofi di tutte le religioni, alla presenza del Verbo, cioè Cristo, degli apostoli Pietro e Paolo e del Signore stesso, per ricercare la pace tra le diverse fedi. Essa viene effettivamente trovata grazie al generale riconoscimento che, al di là delle diversità teologiche e di culto, è sempre un unico Dio quello che in realtà tutti i popoli hanno sempre adorato, nella comune ricerca della beatitudine eterna. Religio una in rituum varietate: una sola religione nella diversita dei riti, è la formulazione sintetica che Cusano offre per una vera e duratura pace religiosa.
Beati pauperes spiritu. Attualità di Meister Eckhart, Lindau, Torino 2022.
Nel suo sermone più profondo, che spiega la prima delle Beatitudini, Beati i poveri nello spirito (Mt 5, 7), Meister Eckhart descrive la vera povertà evangelica, che non consiste nella privazione dei beni materiali, ma nel niente volere, avere, sapere, essere. In questo radicale distacco ci si libera da tutti i legami, compresi quelli religiosi (di qui la celebre espressione: «Prego Dio che mi liberi da Dio») ovvero da ogni forma appropriativa dell’egoità psichica, e, al di sopra dello spazio e del tempo, si scopre lo spirito, nostra realtà essenziale e realtà stessa di Dio, con la sua beatitudine.
Benedetto da Canfield - Regola di perfezione, a cura di Marco Vannini, Edizioni Biblioteca Francescana, euro 38. ISBN 978-88-7962-395-7
La Regola di perfezione del cappuccino Benedetto da Canfield (1562,1611) è indiscutibilmente il capolavoro che diede for, ma a tutta la mistica del XVII secolo, servendo da manuale per due o tre generazioni di spirituali. L'autore, definito da Henri Bremond «il maestro dei maestri», poco prima della morte curò personalmente l'edizione completa ed esatta, francese e latina, della sua Règle de perfection, le cui prime versioni, incomplete, circolavano già da diversi anni. Il libro propone come unica regola di perfezione cristiana l'obbedienza alla volontà di Dio. Tale obbedienza presuppone il completo annichilimento della volontà personale, in un totale distacco.
RISTAMPA: Prego Dio che mi liberi da Dio. La religione come verità e come menzogna, Bompiani, Milano 2022.
"L'esperienza dello spirito è proprio quella di una luce che tutto pervade, in libero e gioioso movimento in mezzo agli opposti, ovvero al di sopra di essi, signora dell'identico e del diverso, del bene e del male, del particolare e dell'universale."
Il dibattito tra credenti e non credenti, atei e cristiani, laici e laicisti infiamma tutti i settori della società. Eppure esso si svolge per lo più a un livello di superficie, tanto che si ha l’impressione che i ruoli si confondano: che i veri credenti siano gli atei, che i laici portino avanti ragioni che i chierici dimenticano e che le motivazioni dei laicisti combacino, per una strana alchimia, con quelle dei cattolici più ortodossi. Questi paradossi – come mostra Marco Vannini in questa magistrale riflessione – hanno radici profonde e non sono per nulla casuali: consistono nella dimenticanza di una serie di categorie che hanno attraversato la tradizione più alta dell’Occidente, a partire dalla filosofia greca, attraverso i mistici e i filosofi della modernità, sino a personalità come Simone Weil.
Liber de spiritu et anima, a cura di Marco Vannini, Le Lettere, pag. 252, euro 19,50. ISBN 978-88-9366-239-0
Verso la metà del XII secolo, un ancora per noi sconosciuto autore – probabilmente un monaco cisterciense – raccolse in un libro tutto il sapere allora noto, tanto dei classici quanto della tradizione cristiana, sulla cruciale questione di cosa l’anima sia, quale sia la sua essenza, quali le sue facoltà, quale il suo rapporto con il corpo e quale quello con la sua parte più alta – lo spirito, appunto – in relazione con Dio.
Per molto tempo creduto opera di sant’Agostino, di cui in effetti utilizza molte pagine, il Liber de spiritu et anima godette di grandissima fortuna, fornendo il materiale necessario alla discussione sull’anima, in un tempo in cui la nuova scienza di impronta aristotelica cominciava ad affacciarsi sulla scena culturale dell’Occidente.
Marco Vannini: Mistica, introduzione alla mistica, Le Lettere, Firenze 2021. ISBN 978-88-9366-215-4, € 14,00
Dopo un lungo oblio, ai nostri giorni la mistica sta riemergendo quale itinerario privilegiato verso la conoscenza essenziale, quella di noi stessi, e, insieme, come unica possibilità di lingua universale dello spirito, in mezzo alla Babele dei linguaggi religiosi.
È perciò importante comprendere cosa essa sia davvero, perché il mistico non si confonda, come troppo spesso avviene, con il sentimentale, il visionario, l’esoterico – ovvero, in ultima analisi, col mistificatorio.
A questo fine cerca di rispondere il presente libretto, la cui prima caratteristica è quella della accessibilità per tutti. Dopo una breve parte introduttiva, che cerca di delineare gli esatti contorni del concetto di mistica, esso consta infatti di brevi “schede” (originariamente per una rubrica del quotidiano «Avvenire»), dedicate sia a temi essenziali, sia a figure importanti della sua storia, dall’antichità ai nostri giorni.
Sottolineando il carattere razionale, filosofico, e quindi universale della mistica, questa Introduzione vorrebbe perciò essere innanzitutto un invito alla riflessione sui problemi fondamentali, di tutti e di sempre, e alla lettura dei grandi maestri spirituali.
Meister Eckhart - L'anima e Dio sono una cosa sola, a cura di Marco Vannini, Le Lettere, Firenze, 2020, pagine 208, euro 16,00.
ISBN 978-88-9366-190-4
"L’anima è così completamente una con Dio che nessuno dei due può essere compreso senza l’altro. Si può concepire il calore senza il fuoco e la luce senza il sole, ma non si può pensare Dio senza l’anima, né l’anima senza Dio, tanto essi sono uno".
Vissuto al culmine della civiltà medievale, negli anni in cui Dante scriveva la sua Commedia, il tedesco Eckhart (1260-1328 ca.) è unanimemente riconosciuto come il più profondo mistico occidentale e, insieme, come grandissimo pensatore. Non a caso i contemporanei lo chiamarono meister, ovvero magister, non tanto per la cattedra universitaria che aveva tenuto a Parigi, quanto per la sapienza dispiegata sul tema cruciale per ogni intelligenza umana: conoscenza dell’anima e conoscenza di Dio.
Simone Weil: La rivelazione indiana, a cura di Sabina Moser e Marco Vannini, Le Lettere, pag. 214, euro 18,00. ISBN 9788893661140
Persuasa che la rivelazione divina non sia esclusiva di un popolo e di un tempo, Simone dedicò gli ultimi anni della sua breve vita (1909-1943) a un’indagine nelle tradizioni religiose di tutto il mondo, alla ricerca di cosa unisce nella verità le diverse rivelazioni. Particolare rilievo in questa indagine lo ebbero le grandi filosofie e religioni dell’India: l’induismo, esaminato nei suoi principali testi – le Upanishad e la Bhagavad-Gıta – per le quali Simone studiò intensamente il sanscrito; il buddhismo, soprattutto nella sua forma Zen, e, di riflesso, anche il taoismō cinese.
Giovanni Taulero: Le profondità dell'anima,a cura di Marco Vannini, Lorenzo de' Medici Press, pag. 112, euro 12,00.
Giovanni Taulero (Johannes Tauler, 1300 ca.-1361), domenicano strasburghese, è il più importante discepolo diretto del confratello Eckhart, e la sua importanza storica è dovuta soprattutto al fatto che i suoi sermoni hanno trasmesso l'essenziale del messaggio spirituale del Meister. Muovendosi rigorosamente nell'ambito ecclesiale, Taulero evitò infatti la censura che aveva colpito Eckhart, e così la sua opera fu stampata più volte fin dal XV secolo, tradotta in latino, diffondendo in tutta Europa (pensiamo ad esempio a San Giovanni della Croce) quei concetti di "fondo dell'anima", di totale distacco, di annichilimento dell'ego, di nascita del Cristo nell'anima, che costituiscono il cuore della mistica tedesca, il cui eco risuona ben oltre il medioevo, in Hans Denck, Sebastian Franck, Daniel von Czepko, Angelus Silesius, ecc.
Meister Eckhart: I Sermoni latini, a cura di Marco Vannini, Le Lettere, pag. 336, euro 24,50. ISBN: 9788893661010
Il testo contiene il materiale preparatorio – in certo senso gli abbozzi – di una grande opera di predicazione (Opus Sermonum) progettata dal Maestro domenicano (1260-1328 ca.) che però non ci è giunta. Ci troviamo così in presenza di un caso unico nella storia del pensiero e della spiritualità: nella officina, per così dire, di un intellettuale medievale, di fronte alla testimonianza viva del suo metodo di lavoro, nella fase di preparazione di un’opera.
L’importanza eccezionale di questi abbozzi – peraltro sviluppati spesso come un’intera predica – sta nel fatto che essi mostrano in tutta evidenza i temi principali che Eckhart ha avuto sempre in mente e che intendeva trattare.
Marco Vannini: Mistica, psicologia, teologia, Le Lettere, Firenze 2019.
«La filosofia non ha che una sola mèta e un solo principio: conoscere sé stessi e diventare simili agli dèi. Il principio è la conoscenza di sé stessi, la mèta è la somiglianza agli dèi»: così, alla fine del mondo antico, l’imperatore Giuliano esprimeva il senso del filosofare classico, da Pitagora e Platone in poi. Questo senso oggi è perduto, per cui il mondo contemporaneo, privo tanto della conoscenza di sé quanto di quella di Dio, vaga smarrito nell’alienazione. Il nostro tempo è infatti funestato da due false scienze, la psicologia e la teologia. La prima dà a intendere di conoscere l’uomo, ma non ne conosce l’essenza, che è spirito; la seconda dà a intendere di conoscere Dio, ma ne propone in effetti solo accidentali immagini, frutto del determinismo psichismo e di parole umane spacciate per divine. «Non ci sono date oggi che menzogne», scriveva perciò Simone Weil.
Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini, Nerbini, pagine 216, euro 19,00
Marco Vannini, nel corso di una trentennale ricerca, ha curato e tradotto varie opere della mistica cosiddetta speculativa nonché sviluppato una profonda riflessione sui fondamenti filosofici del cristianesimo. A questi temi, dopo un focus iniziale sullo Zeitgeist spirituale odierno, è dedicato il presente lavoro, con un inquadramento critico dell’autore e un’analisi sui punti nodali del suo pensiero, quali ad esempio il monismo dinamico, il distacco, il fondo dell’anima, la generazione del logos, la dialettica dello spirito.
Hans Denck: Scritti religiosi, Lorenzo de' Medici Press, pagine 90, euro 12,00
Questa che presentiamo, a cura di Marco Vannini, è la prima traduzione italiana degli scritti di uno dei personaggi più significativi della storia religiosa tedesca dei primi del XVI secolo. Nella sua breve vita (1500 ca.-1527), Hans Denck fu infatti testimone ed attore importante in quel periodo cruciale in cui stava nascendo la Riforma protestante.
Sabina Moser: Essere nell'eterno per vivere nel tempo. Gli "Scritti di Londra" di Simone Weil, Lorenzo de' Medici Press, pagine 120, euro 12,00
Il compito che l'autrice di questo saggio si è proposto è di mostrare il persistere fino al nostro tempo dei mali sociali, morali e culturali che nella prima metà del Novecento avevano. determinato la crisi irreversibile della civiltà europea e che Simone Weil si era impegnata a mettere in luce, suggerendone altresì correttivi germinati in lei da tutt'altra ispirazione rispetto a quella di cui quei mali erano effetto, vale a dire la fede nella forza, osservata come principio primo della convivenza umana[ ... ]. E nel breve periodo ultimo, trascorso a Londra come impiegata del governo francese in esilio, che ella ha espresso un pensiero politico giunto a piena maturazione [ ... ].