L'esperienza dello spirito
L’esperienza dello spirito, ed. Augustinus, Palermo 1991.
Collana CRISTIANISMO
Il titolo della collana esige un chiarimento a scanso di equivoci in cui facilmente si potrebbe incorrere per un naturale processo di assuefazione all'ovvio. Tutti sappiamo cos'è il messaggio cristiano; o meglio, crediamo di saperlo quando, di fatto, ne abbiamo smarrito le coordinate essenziali. Il compito che la collana si propone è di recuperarne il senso originario, ma all'interno di una mediazione culturale, nella quale si possa riconoscere anche chi non accetta il cristianesimo in termini strettamente confessionali. In un'epoca come la nostra, in cui sembra ormai essersi smarrito persino il senso dei valori umani e, fra questi, il valore massimo della libertà, riteniamo assai importante indicare una prospettiva, scegliere un punto di riferimento. E se questo richiamo non fosse ascoltato — ma noi riteniamo che, nonostante tutto, lo possa essere, perché insopprimibile — esso varrebbe sempre, comunque, come provocazione.
Corpo-anima-spirito: questa era l'antropologia antica, ed anche l'antropologia cristiana. Averla abbandonata è il fatto maggiormente responsabile della alienazione presente. Spesso dimenticata in mezzo alla predominante attenzione per il corpo e per la psiche, l'esperienza dello spirito viene qui riproposta come esperienza fondamentale dell'uomo: sola esperienza di verità, di libertà, di «salvezza».
Un percorso che attraversa tutto il cristianesimo, dalla narrazione evangelica alla riflessione hegeliana — ma che trova il suo momento essenziale nella mistica di Eckhart —, mostra come «spirito» non sia l'esangue concetto degli spiritualismi, ma la pienezza della realtà e della vita, nel suo essere universale — e dunque andando anche oltre le forme storiche del cristianesimo stesso.