Il misticismo, in parole moderne, è un esercizio filosofico di vita
di Corrado Augias, <il Venerdì di Repubblica>, 17 maggio 2013.
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I mistici, la stessa parola misticismo, suscitano in genere una certa diffidenza. Si pensa a pratiche occulte, apparizioni inspiegabili, trasmissione di messaggi da un imprecisato «altrove», trasporti nei quali non è facile vedere il confine tra l'impulso erotico e la chiamata divina. C'è un libro che fa piazza pulita di questi diffusi pregiudizi: Lessico mistico. Lo ha scritto il professor Marco Vannini, uno dei massimi studiosi italiani di Meister Eckart. La tesi portante è che la mistica è la vera continuatrice della filosofia classica, intesa cioè come ricerca della saggezza (filo-sofia), esercizio di vita ed esercizio di morte secondo la nota definizione di Platone. Il primo passo in questa direzione risponde all'antica esortazione dell'oracolo di Delfi «Conosci te stesso». Risponde il grande mistico Meister Eckhart: «Chi vuole penetrare nel fondo di Dio, deve prima penetrare nel suo fondo proprio. In effetti nessuno può conoscere Dio, se prima non conosce se stesso».
In modo analogo san Giovanni della Croce: «La conoscenza di sé stessi, dal cui nasce la conoscenza di Dio». Così anche altri. Le interpretazioni erronee della mistica, cui si faceva cenno sopra, sono cominciate verso la fine del XVII secolo quando la condanna di Fénélon, comminata dal papa, completò l'opera di rimozione di questa disciplina già avviata, qualche anno prima, con la messa al bando dei cosiddetti «quietisti». Da allora la mistica è stata tagliata fuori non solo dalla vita cristiana, ma dal rapporto con la razionalità, la scienza e la cultura, restando un terreno di pochi, non si sa bene se eletti o dannati.
Come dice il titolo, il libro di Vannini è un «Lessico» contiene cioè la definizione di una serie di termini che giustificano il sottotitolo «Le parole della saggezza». La prima è «Amore», di cui si esplora la moltitudine di significati che può avere; una delle più affascinanti, tra quelle finali, è «Vuoto», un termine che nella Bibbia ha un significato solo negativo e che nelle mistica, assume invece un valore fortemente positivo: «Il vuoto indica la condizione di purezza dell'anima sgombra di vizi, passioni, ed anche da immagini che oscurano la luce divina». Si può essere o meno d'accordo sulla divinità ma del fatto che una migliore conoscenza di sé sia un potente aiuto a vivere meglio non si può dubitare.