Simone Weil e la rivelazione indiana

Sezione: 

One World University

 

AL CINEMA ODEON
ONE WORLD UNIVERSITY:
INCONTRI TRA ORIENTE E OCCIDENTE

Come capire e uscire dal Collasso Climatico

a cura di Gloria Germani, in collaborazione con One World University – Kerala, India

Assistiamo oggi al dominio globale della modernità occidentale sorta verso la fine del Settecento - ma anche ad una terribile crisi ecologica, economica ed esistenziale insieme. L’incontro con altre culture può  aiutarci a costruire  un futuro migliore.

 

Martedì 11 Dicembre ore 20.15  

SIMONE WEIL E LA RIVELAZIONE INDIANA

Con Sabina Moser e Marco Vannini

Persuasa che la rivelazione divina non sia esclusiva di un popolo e di un tempo, Simone Weil dedicò gli ultimi anni della sua breve vita (1909-1943) ad un’indagine nelle tradizioni religiose di tutto il mondo, alla ricerca di cosa unisce nella verità le diverse rivelazioni. Si dedicò particolarmente alle grandi filosofie e religioni dell’ India: l’induismo, (le Upanishad e la Bhagavad-Gītā - per le quali Simone studiò intensamente il sanscrito); il buddhismo, soprattutto nella sua forma Zen, e, di riflesso, anche il taoismo cinese.

Nella “rivelazione indiana” Simone trovò quegli elementi essenziali che non aveva trovato in quella biblico-cristiana: il distacco dall’ego, con  la conseguente  identificazione con l’Uno-Tutto;  il concetto impersonale e, insieme, personale di Dio, una cosa sola con l’anima. Sul piano morale, trovò la risposta al problema dell’azione e della forza, tanto più scottante durante la guerra: come Krishna insegna ad Arjuna, l’azione è buona se compiuta senza guardare ai frutti, “senza perché”, come dicono i mistici cristiani.

A seguire (ore 21.30) film: Le stelle inquiete di Emanuela Piovano (Italia-Francia, 2010, 87') – Versione italiana. Durante l'occupazione nazista, Simone Weil, dopo aver lasciato il suo lavoro d'insegnante, volle sperimentare la catena di montaggio. Nell'estate del '41 si trovò a vivere un magico intermezzo nella sua tormentata vita, ospite del filosofo contadino Gustave Thibon, nella sua tenuta agricola vicino a Marsiglia, quasi un luogo senza tempo.


Sabina Moser (1961)  è da molti anni studiosa del pensiero weiliano, sul quale, oltre ad articoli e saggi,  ha pubblicato: Simone Weil: Lezioni di filosofia (in: S.W. Scendere verso l’alto, a cura di G.M. Reale, 2008); Uno sguardo nuovo. Il problema del male in Etty Hillesum e Simone Weil (con Beatrice Iacopini,  2009); La fisica soprannaturale. Simone Weil e la scienza (2011);  Il “credo” di Simone Weil (2013);  Simone Weil, L’attesa della verità (2014).
Insieme a Marco Vannini, ha curato l’antologia: Simone Weil, La rivelazione indiana (Le Lettere, Firenze 2019).

Marco Vannini (1948) filosofo, studioso di storia della mistica. Dirige la rivista  Mistica e filosofia. Il suo ultimo libro è: Mistica, psicologia, teologia (Le Lettere, Firenze 2019). Sul  suo lavoro, si può vedere Roberto Schiavolin, Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini (Firenze, 2019).