Incontro sul tema "Dio e Scienza"

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Dio e Scienza

Marco Vannini, lungo un percorso ormai di quasi mezzo secolo, è stato:
1. traduttore e curatore di importanti testi della mistica cristiana;
2. critico del fenomenologia mistica, da un punto di vista teoretico e storico;
3. filosofo della religione, e del cristianesimo in particolare, soprattutto nei suoi rapporti con la ragione e con la fede Vannini legge il fenomeno mistico in maniera innovativa ma, soprattutto, pone lo stesso a fondamento di ogni forma ed esperienza religiosa. Tale presupposto impone come – fuori da un'esperienza diretta di questo tipo – sia pressoché impossibile cogliere il senso, le modalità e le finalità delle varie dottrine e pratiche religiose. Per Vannini la mistica è un sapere spirituale, inoggettivabile ma, soprattutto, un sapere che è un essere: è l'identità mistica il vero e proprio criterio per
discernere il vero dal falso. Tale ermeneutica costituisce una propedeutica all'inverarsi in senso mistico della religione cristiana.
Il pensiero di Vannini si basa quindi su una esperienza spirituale, unitiva e teomorfica.
Centrali appaiono pertanto concetti appartenenti alla sfera semantica della divinizzazione, dell’homoiosis theo, quali vuoto, fondo dell'anima, generazione del Logos, complementarità tra distacco ed amore. Tale esperienza risulta comprensibile solo quando si è fatto il vuoto nell'anima attraverso il distacco, diventando in tal modo recettivi alla luce proveniente dall'alto, tali da rendere il soggetto esso stesso luce eterna: al vuoto in cui si perviene nel distacco corrisponde una pienezza, una traboccante ricchezza ed energia, una gioia sconfinata ed inesauribile.
Il rapporto tra Dio e uomo non è quindi statico, di mutua esclusione, ma dialettico, di reciproca compenetrazione: la “salvezza” viene letta nei parametri teologici di una escatologia realizzata nel presente, come immanente esperienza dello spirito. Essenziale diventa perciò il recupero della antropologia classica – corpo, anima, spirito – ove l'uomo è un corpo, piccola parte dell'universo; una psiche, fluttuazione infinita di pensieri, sentimenti, volizioni, soggetta al determinismo del tempo, dello spazio, delle circostanze; ma soprattutto uno spirito universale, eterno, libero, uno nell'Uno.
L'attualità e l'originalità della posizione di Vannini ha suscitato e continua a suscitare un acceso dibattito in seno al panorama culturale italiano, filosofico e teologico.