Alberto De Luca, Riflessioni dall'ultimo libro di Marco Vannini (Tesi per una riforma religiosa), in: <Rivista di Ascetica e Mistica>, 4/2010, pp. 1273-1287.
Atti del simposio "Dionigi l'Areopagita e la tradizione europea" tenutosi il 30 e 31 marzo 2010 nella sala conferenze dell'Editore sloveno Slovenska Matica, Ljubljana, a cura di Gorazd Kocijančič e Vid Snoj
di Roberto Celada Ballanti, in: <Humanitas> 65, 3/2010, pp. 521-524.
Ha scritto Simone Weil nei suoi Cahiers: “Non potresti desiderare di essere nata in un’epoca migliore di questa, in cui si è perduto tutto”. È da una simile radicalità di giudizio, peculiarmente weiliana, e dal paradosso in essa implicato, che si può muovere per comprendere il senso profondo del nuovo libro di Marco Vannini, terzo, si potrebbe dire, di una trilogia iniziata con le Tesi per una riforma religiosa (Le Lettere, Firenze 2006) e proseguita con La religione della ragione (Bruno Mondadori, Milano 2007). In realtà, alle spalle di questo approdo di Vannini c’è, com’è noto, ben altro che una riflessione “recens nata”: si tratta della pluridecennale traduzione e cura di eccellenti edizioni dei maggiori autori della mistica occidentale, da Eckhart a Taulero, da Cusano all’Anonimo Francofortese, da Margherita Porete ad Angelus Silesius, per ricordarne alcuni, fino alla recente importantissima traduzione, per Morcelliana, dei Paradossi di Sebastian Franck.
Corriere della Sera - Religione, 14 febbraio 2010, pagina 38
di Giovanni Reale
Molti credono di sapere che cosa significhi essere «credenti» e essere «atei», ma in realtà i più in materia hanno idee tutt'altro che chiare e distinte. Un famoso giornalista si presentò a un uomo di grande statura spirituale per fargli una intervista su Dio dicendogli che, però, lui si considerava ateo. E si sentì subito rispondere: «Guardi che chi sia veramente credente e chi sia veramente ateo lo sa solo Dio». Dostoevskij pensava che, in un certo senso, l'ateo si trova al primo gradino della strada che porta a Dio, in quanto sente il problema.
di Francesco Verde, in: <Giornale di Filosofia>, 14 novembre 2008
Il titolo che Marco Vannini ha scelto per questo importante volume è La religione della ragione; a chi acquista il libro difficilmente non sembrerà di aver in qualche modo già ascoltato questo titolo. Difficile, quindi, e quasi impossibile che la memoria non corra immediatamente alla grande stagione del deismo in cui grandi pensatori (forse ignari delle origini cristiane e specificamente origeniane della questione) come Locke, Toland, Tindal, Collins fino a Lessing e oltre (potrebbe citarsi probabilmente anche il Kant de La fine di tutte le cose, de La religione entro i limiti della sola ragione e il Fichte de La destinazione dell’uomo) ricompresero il cristianesimo all’interno della ragionevolezza morale e della ragione contro i miti miracolistici connessi all’oscurantismo e vicini alla superstizione.
di Andrea Bellocci, [su: Tesi per una riforma religiosa], in: <Giornale di Filosofia>, luglio 2008
Sommario: Il presente contributo ha come scopo immediato l’analisi del pensiero di Marco Vannini, nonché la messa in evidenza dei nodi teoretici e delle vere e proprie aporie a cui conduce l’itinerario mistico sviluppato in tutta la sua coerenza e condotto fino alle sue estreme conseguenze. Al riguardo è necessario partire dal suo ultimo volume, Tesi per una riforma religiosa, in cui il ricchissimo patrimonio della mistica speculativa viene rielaborato dall’autore in una chiave al tempo stesso storiografica e personale: nella convinzione che il tempo presente presenti i sintomi di una vera e propria malattia morale e comunitaria, decretati dalla fine della religione, Vannini non esita a dichiarare che l’unica via d’uscita è nel ritorno alla retta comprensione della mistica. È la mistica, infatti, a costituire il nucleo centrale e l’essenza autentica del cristianesimo; ed è ancora la mistica a costituire l’essenza più autentica della filosofia, che coincide dunque senza residui col cristianesimo
Roberta De Monticelli e Gianni Vattimo, C'è una religione della ragione?, in: <Reset>, Maggio-Giugno 2008, numero 107, pp. 39- 46 [discussione sul libro La religione della ragione, con replica di M.V.].