Cristianesimo: anatomia di una religione nuova
di Armando Torno, <Corriere della Sera>, 12 gennaio 2008.
La cultura italiana deve a Marco Vannini una serie di traduzioni e di esegesi preziose per la conoscenza dei mistici. Ma questo studioso non va considerato soltanto un curatore. Per limitarci agli ultimi suoi lavori teoretici, diremo che nel 2006 Le Lettere di Firenze hanno pubblicato il saggio Tesi per una riforma religiosa (con pagine forti sul tema della fede); ora la Bruno Mondadori, con una prefazione di Roberta De Monticelli, edita La religione della ragione, opera che completa il discorso.
Il libro ha una forza che si percepisce già nelle prime parole dell'introduzione, giacché nasce «dall' idea che il cristianesimo sia per un certo verso alla fine, ma per un altro al suo inizio». O meglio, come chiarisce lo stesso Vannini: «Sia alla fine in quanto religione tradizionale, per l'insostenibilità della mitologia biblica che si porta dietro, ma all'inizio in quanto religione vera perché vera filosofia». Termini per qualcuno da brividi, sostenuti però con fondati rimandi ad Agostino, a Eckhart, a Giovanni della Croce, a Plotino, al Vangelo di Giovanni («la fede nel Logos, che è Dio»), per citare i più noti.
Di grande impatto ci sembra la parte sulla mitologia, dove Vannini offre acuti riferimenti per la sua tesi. La quale non è distante dalle conclusioni del De vera religione di Agostino; anzi se si crede che «la vera filosofia è la vera religione», semplici deduzioni ci portano a credere con l'autore delle Confessioni che «il cristianesimo è la vera religione».
MARCO VANNINI La religione della ragione BRUNO MONDADORI PP. 168, 12,50